lunedì 31 ottobre 2011
quello che penso della droga
Guardando in giro su You tube. Mi sono accorto, che si parla di molte cose, tra queste la droga. Ora io non ne so niente, ed non ho certo bisogno di farne uso. Ne per sentirmi in un contesto sociale e ne per sentirmi meglio, anche se probabilmente dentro sono già peggio. E tutto questo lo penso, ogni giorno. Cioè la droga ecc. ecc. fa cosi tanto scalpore, solo perche e illegale. Ora non dico che la droga deve essere legale. E giusto cosi che non sia legale. Almeno si mette un limite a tutto ciò. Anche se credo che bisogna fare di più, che una semplice regola. Come al asilo, se non la rispetti vai in punizione, una punizione semplice poi 6 anni e poi puoi uscire a tre, se ti sei comportato bene, proprio come l’asilo. Ed ok questa e la legge, non la contesto. Ma se magari si potrebbe fare di più. Cioè in giro c’e tanta droga. Ma nessuno che ne fa qualcosa. Ora non voglio citare nessuno nemmeno la città, dove abito. Ma basta guardarsi attorno per capire che ho ragione. Ragazzi di sedici diciassette anni, che ti fremano in giro e ti chiedono hai fumo? Oppure hai droga?. Ho che certa gente che ti invita a farne uso. E non si può dar colpa hai genitori, loro che colpa ne hanno. E inevitabile, anche se abitassi in una isola deserta. Lo sballo ho qualunque vizio. E sempre con noi, perche fa parte del nostro essere. Come l’amore ho la fiducia. Siamo delle cellule terribilmente naturali. Si può fare tanto, magari non privando i ragazzi, fargli capire. Che ci sono altre cose, che si posso usare per stare in un contesto sociale. Del tipo l’arte ho la musica. Frequentare certe persone, con una bella morale dietro. E semplicemente fargli vivere. E più importante vivere ottanta anni con nessun rimpianti e provando tutto, che ottanta anni di pura paura per le cose illegali ì. Anche l’alcool stessa storia. Se chiedi ad un ragazzo “perche bevi?” lui ti risponderà semplicemente “bevo perche mi diverto” questa e solo “una scusa per dire che bevo perche non sarei nessuno se non lo farei” e vi giuro, dove vado a ballare io. Ti danno due consumazioni con l’entrata. E io ho provato una volta a non bere due drink, ma non si può vi dico, tutti ti guardando male, facendoti sentire uno sfigato, ho uno che non sa niente che e li solo, perche ti ci ha trascinato qualcuno. Sapete io che faccio. Me ne sbatto altamente, vado in mezzo alla pista e ballo. Il che e quello che si dovrebbe fare, quando si va in discoteca. Si balla punto!! Ed ragazzi fini tela di cercare una soluzione, per essere qualcuno. Conosco un sacco di persone che non si fanno e ne bevono tanto (tanto nel senso di un solo bicchiere) che hanno una vita sociale intensa. Ed va bhè che fumano, ma ormai hanno diciotto anni. Sono più responsabili. E si forse sono diventati qualcuno grazie al fumo. Ma a parte questo, per me conducono una bella vita.
giovedì 27 ottobre 2011
i sogni. i miei sogni.
I sogni sono quasi tutti uguali. Chi vuole fare il pilota d’aerei, chi il ragioniere o architetto. O chi il musicista. Alcuni ci credono, altri no. Io tendenzialmente, sorvolo su certe cose, che mi riguardano. Fa parte del mio carattere credo. Ma nessuno, ancora non mi ha mai fatto smettere di sognare. Gli unici a dirmi di no, sono stati gli psicologi. Mi dissero, che per me era meglio, non avere questi sogni. Risultato. Rinuncia a tutto. All’amore. A questi sogni. So di non essere, speciale. Nessuno a mai il coraggio di dirtelo, in faccia. Per via dell’ipocrisia, di credersi tutti perfetti. Quando non e cosi. Non siamo perfetti, i nostri sogni nemmeno lo sono. Siamo solo, corpi in grado di pensare. Come animali con la parola, tipo storie fantasy, li almeno una fine certa c’e. qui io non vedo una fine. Solo i miei sogni, mi accompagneranno in questo viaggio. Ecco e quello, che ho sempre desiderato fare. Viaggiare. Spostarmi di città in città, senza una meta precisa. Parigi, Canada. Seattle tutte megalopoli, tranne il Canada che è uno stato (e questo lo sapevo, senza cercare su Google). Trovarmi li con qualche soldo in tasca e nulla di certo. Questo e il mio sogno. L’unico che gli psicologi, non mi hanno tolto, essere dislessici, vuol dire tanto cose. E un po’ come avere una malattia autoimmune. Fa tutto il tuo corpo, senza che tu possa controllare tutto ciò. Devi solo arrenderti (come amo definirlo io) ho capire che per te ci sono più limiti, in confronto agli altri. Il che vi assicuro e male. Fa male, svegliarsi ogni giorno, con la paura costante di sbagliare qualcosa. E tutto parte da li dalla dislessia. Per fortuna sono nato, nel 21 secolo. Almeno o un nome per definire, quello che non posso fare. Per chi non lo sa la dislessia e un disturbo dell’apprendimento. E un po’ come se l’italiano, per me fosse lo spagnolo. Qualcosa la capisci. Ti rimane in testa. Tutto il resto, vuoto più totale. E un po’ come combattere il nulla ho il buio. E impossibile dire se ci riesci ho meno, anche il perche dovrei combattere con me stesso. Mentre crescevo, i miei sogni continuavano a cambiare. Dal fare l’idraulico (consigliatomi da mia madre) al fare l’artista. Il bello di tutto ciò e come ci sono arrivato, a questo cambiamento netto di sogno. Un giorno, un professore mi disse. Che scrivevo in un modo, bello. Quasi liquido. Ed non so, forse era un po’ galvanizzato. Per me quella era la prima volta, che una persona mi disse, quello che potevo fare. Anche li però, c’era una pecca. I troppi errori di ortografia (a proposito, se individuate errori nei miei precedenti post. Me lo potete dire, liberamente) insinuati nel mio tema. Da quel giorno ho scritto. Prima una storia, fantasy poi storie cosi. Inventate un giorno e mai più cancellate dalla mia testa. E il fatto e che mi ci e voluto, trasferirmi in Sicilia, perche ciò accadesse. Li funziona in un altro modo. Ti sono tutti amici primo. E ti fanno ridere al tal punto. Che inizi a essere simpatico anche tu. Purtroppo mi ritrasferii su in Lombardia e qui. Nessuno e tanto solare. Da riuscirmi a parlare senza sfottermi. Ci ho rinunciato e ancora nel profondo, non vedo l’ora di tornare giù.
mercoledì 26 ottobre 2011
auto che comprerei
siccome sto prendendo la patene, girando su internet. mi sono fatto una parere, su quale auto sia meglio ho peggio. di moda ora, vanno solo due macchine. o almeno sono quelle che più se ne parlano. sto parlando della Citroen ds3 e L'alfa Mito. ora da italiano, che sono mi prenderei l'alfa mito e come prezzi non c'e male. se teniamo conto che di listino la Mito costa su i 15.651. al contrario la citroen ds3 15.350 (iva inclusa). ora non e che il divario di prezzo, tra le due sia di molto. considerando che e il prezzo base. se vuoi cambiare il colore della carrozzeria, devi spendere altri 300 euro. vi posto le foto delle due auto.
ora l'alfa mito e una auto per giovani. a tre porte o a cinque. dentro come tutte le auto e capiente. amche se nei sedili dietro si sta un pò stretti.
la citroen, qui affianco. a più stile dell'alfa. anche se sono totalmente differenti. l'alfa a più uno stile sportivo. che anche la citroen ne ha. ma sicuramente non e sfacciata come la mito. che credo che su strada abbia più spinta. siccome su internet ci sono più informazioni sulla ds3. di cilindrata il modello base e sia benzina che turbo disel 1.4. i differenti colori che si posso mettere sulla vostra ds3 sono di più ed, hanno uno stile talmente giovane. sopratutto perche c'e anche la possibilta, di cambiare anche il colore del tetto. richiamando. cosi l'attenzione delle insieme.
concludo dicendo, che se probabilmente avro la fortuna di avere quei soldi. probabilmente mi comprerei una ds3, che una mito. anche se il mio senso di patriottismo ora ne risente. si certo un ferrari varebbe comodo. ma nemmeno prendo in considerazione l'idea di permettermi anche un giro, su quella auto. sapete mia madre me ne parla, sempre hai loro tempi, bastava un motore con due sedili. anche se l'auto di mio padre. era un lancia delta (avete presente?). in quanto fortunato come sono. l'auto di mio padre fu, venduta. lasciando a me una Nissan Micra del 93'. almeno a la radio aimè.
martedì 25 ottobre 2011
le cose stupide che io ho fatto.
Proprio di recente mi e capitato di innamorarmi di una ragazza. In foto, premettendo che l’ho già vista un paio di volte. In una discoteca, che frequento. Quando o i soldi. Il suo nome non ha importanza, anche perche io stesso, lo conosciuto appena. Senza che nemmeno mi presentassi a lei. E lo so che questo può risultare logorroico ma e cosi, sono timido non riesco ad uscirne. E come se il mio cervello, quando sente di provare qualcosa, che va al di là del semplice apprezzamento, in fatto di estetica. Si chiude in una prigione, di nervi tesi. Ed mi capita di diventare nervoso, a volte cosi tanto che non riesco a ballare. Il che e un controsenso, visto che pago per andare in discoteca. E non ballo proprio, sto seduto e me l’ha immagino, come si muove i suoi capelli che volano, in aria, al semplice movimento del collo. Una bellezza paralizzante, quasi naturale li veniva. Il che e molto meglio, di una bellezza e basta. Lei sta li, balla affianco delle sue amiche, mentre io seduto la guardo ballare. E muoversi. Inutile dirvi, che dopo un po’ (cioè per me, erano solo passati dei minuti. Quando in realtà erano passate delle ore) fui costretto a tornare a casa. E ci tornai a casa, innervosito. Lei era li e io non ho fatto, niente ho solo lasciato che il tempo scorresse, mentre lei ballava. Solo dopo ho scoperto come si chiama. Ed ora non faccio, altro a guardare le sue foto di Facebook. Dio se avreste potuto vederla, mi avrete dato ragione. E contro, perche non mi sono fatto avanti. Ma sapete non siamo perfetti, siamo solo corpi pieni di vita. Che ogni sabato vanno a ballare a divertirsi, in un posto caldo. Spero di incontrarti un’altra volta. Chissà magari la seconda volta andrà meglio. Ed forse io riuscirò a combattere questa mia debolezza. Perche e di questo che si tratta, solo paura nient’altro. E la cosa mi succede molto spesso. Sia perche, ogni giorno che esco. Ho il brutto vizio di innamorarmi, della prima ragazza che guardo. E cosi, sul serio. Praticamente funziona cosi, io la guardo camminare per strada, la noto. E non posso fare a meno di notare, un particolare di lei. Del tipo: gli occhi di un colore strano. O la mania di scostarsi i capelli dalla fronte, o delle piccole lentiggini sulle guancie. O per il semplice fatto, che lei mi guarda con tanto d’occhi, ed a me sembra che sia lo stesso sguardo mio, di quando le guardo passare per strada. Lo so e una brutta mania, su cui conviverci ma vi dico una cosa. A me piace cosi, mi piace uscire di casa, con la consapevolezza che mi innamorerò di qualcuno. E come una delle poche certezze che ho. Si lo so, questo coll’andare del tempo, risulterà da bambino. Ma sapete io amo essere cosi. Amo amare le sconosciute, soprattutto. Ma quella ragazza proprio non riesco a togliermela dalla testa. Vi e mai capitato, di avere la certezza assoluta, che se ci provi con quel tipo di persona, lei starebbe con te a prescindere. E una cosa che io non mi so spiegare, questa va al di là, dell’amore carnale. Cioè io ho la certezza che se qualche giorno, avrò coraggio di parlarci, lei starebbe con me senza discussioni. Ed e piacevole pensare e crederci che prima ho poi succederà. Mi e capitato solo due volte nella vita. La prima alle medie e non andò, proprio. Feci una cosa stupida, diedi per scontato che lei. Dopo quel gesto. E per quel gesto intendo che:
Decisi di andare a frequentare una scuola, molto lontana. Precisamente a 16 kilometri di distanza, cosa che non era male. Io sono sempre stato una amante dei viaggi. E qualche ora in treno non mi dispiaceva. Solo che non avevo pensato a tutto. Era partito, con decisione a raggiungere un obbiettivo. Perche era questo che si trattava, migliorare per una ragazza. E altamente stupido e sciocco, specie se non hai mai parlato con quella ragazza. Fini che mi presi un attestato di qualifica, di un lavoro che non andrei a fare. Primo perche con le manualità sono un impedito, secondo perche aspiro a qualcos’altro. Di questo ne parlerò un’altra volta. Ritornando alla attestato. Lo presi e tornai a casa. A proposito, in quei tre anni. Conobbi un sacco di ragazzi, perche li eravamo tutti maschi. Simpaticissimi e mi piacque, farmi ogni tanto una bella pigiata con loro. Ribadisco l’ogni tanto. Almeno i miei genitori non si preoccuperanno. Tornai a casa e le scrissi per via Facebook. E strano che io usi, questo sito per parlare con qualcuno. Ma era l’unico modo, per parlarli. Visto che erano tre anni, che non la vedevo. Ci andai piano. Prima li scrissi come stai? Ecc. e poi li disse che l’amavo e non glielo avevo detto prima perche, non mi sentivo all’altezza, proprio cosi io li scrisse questo. E lei in sua risposta mi disse “preferisco essere la tua confidente” inutile dirvi che, mi trovai nella merda più assoluta (scusate le parole ma è la verità) ancora tutt’ora penso a tutto questo. Ora sono costretto a stare a casa ed aspettare, che qualche datore di lavoro mi chiami. Vi ho raccontato tutto ciò perche. Vi voglio far pensare. Soprattutto a questo.
Non dare per scontato,che sia facile o realizzabile perche a volte non lo è.
Con questo non dico che non dovete sperare, anzi sperate. Amate. Ma non fate cose stupide, senza avere prima la certezza, che vi porteranno ad uno scopo. Non rischiate.
Decisi di andare a frequentare una scuola, molto lontana. Precisamente a 16 kilometri di distanza, cosa che non era male. Io sono sempre stato una amante dei viaggi. E qualche ora in treno non mi dispiaceva. Solo che non avevo pensato a tutto. Era partito, con decisione a raggiungere un obbiettivo. Perche era questo che si trattava, migliorare per una ragazza. E altamente stupido e sciocco, specie se non hai mai parlato con quella ragazza. Fini che mi presi un attestato di qualifica, di un lavoro che non andrei a fare. Primo perche con le manualità sono un impedito, secondo perche aspiro a qualcos’altro. Di questo ne parlerò un’altra volta. Ritornando alla attestato. Lo presi e tornai a casa. A proposito, in quei tre anni. Conobbi un sacco di ragazzi, perche li eravamo tutti maschi. Simpaticissimi e mi piacque, farmi ogni tanto una bella pigiata con loro. Ribadisco l’ogni tanto. Almeno i miei genitori non si preoccuperanno. Tornai a casa e le scrissi per via Facebook. E strano che io usi, questo sito per parlare con qualcuno. Ma era l’unico modo, per parlarli. Visto che erano tre anni, che non la vedevo. Ci andai piano. Prima li scrissi come stai? Ecc. e poi li disse che l’amavo e non glielo avevo detto prima perche, non mi sentivo all’altezza, proprio cosi io li scrisse questo. E lei in sua risposta mi disse “preferisco essere la tua confidente” inutile dirvi che, mi trovai nella merda più assoluta (scusate le parole ma è la verità) ancora tutt’ora penso a tutto questo. Ora sono costretto a stare a casa ed aspettare, che qualche datore di lavoro mi chiami. Vi ho raccontato tutto ciò perche. Vi voglio far pensare. Soprattutto a questo.
Non dare per scontato,che sia facile o realizzabile perche a volte non lo è.
Con questo non dico che non dovete sperare, anzi sperate. Amate. Ma non fate cose stupide, senza avere prima la certezza, che vi porteranno ad uno scopo. Non rischiate.
Club Dogo
La musica per me. E una forma di arte (come e per tutte le persone al mondo). Oggi vorrei parlare dei Club Dogo. Per chi non li conosce. E una Crew di Milano (quasi tutti i rap migliori vengono da li.) a parte questo, mi voglio soffermare. Sul grande impatto che ho avuto, ascoltando per la prima volta una loro canzone. Me lo ricordo ancora. Era la negozio di mio padre. Ed era al computer, visto che di clienti non c’erano a quell’ora. Cosi andai su You Tube e notai, un video “Club Dogo feat. Marracash - ciao proprio”, lo senti per la prima volta e mi piacque molto. Dal sound, ti fa pensare allo stile metropolitano (ho almeno per mia opinione). Di solito il rap e questo, solo Sound di metropolitana. Questo dite voi, girando a Milano ho anche a Varese, tutti cantano canzoni dei Club Dogo. Quindi non e solo stile metropolitano, anche se Milano e Varese, sono grandi metropoli. Ma anche nel mio paese la cantano e non solo quella!! Quella canzone mi diede a pensare, alla anzianità e al significato della vita. Quella canzone mi spinse fuori. All’aperto e lo che forse o parafrasato molto. Ma quella canzone mi diede, in qualche modo una spinta. Alla vita ho hai minuti che passavo. Davanti ad un foglio bianco, preoccupandomi solo di scrivere e scrivere, sperando che prima ho poi qualcosa di riuscito succedesse, nella mia vita. Poi successe, che mi dovevo trasferire. Amplificando di più quel senso di perdita o della vita. Potevo diventare un capitano di una nave. Ed ora sono qui, al Nord al freddo. E di quel sogno non se ne parla. Cosi ascoltai altra musica dei Club Dogo, fregandomene di chi dice che il loro Sound e venduto e fanno musica. Commerciale (per chi non lo sa. Commerciale, vuol dire musica schifosa, musica che trasmettono le Radio. Quando non è cosi) a mio parere si sbagliano, perche se un pezzo che non vende, ti fa pensare. Allora non è musica scadente. Si certo che il genere di musica Rap, ci vuole un po’ per capirlo e apprezzarlo meglio. Ed e per questo che vi segnalo questo pezzo
http://youtu.be/41IdPwTFI5E
Questo e un album prodotto da Guè Pegueno. Uno dei tre che formano i Club Dogo. Ed anche se non ho tutto quel carisma e non ho tutta quella inventiva per fare il rap. Lo vorrei fare comunque, ma ribadisco che tutto nella vita si può, fare ma le cose che non sono nel tuo dna no. Forse se magari avrei conosciuto il genere Rap, prima forse ora potrei sperare, anche perche le tipe per strada che parlano dei Club Dogo fanno sognare. Fidatevi. Concludo dicendo come sempre. La musica non perisce, perche e di musica che noi viviamo. Ovvero emozioni.
http://youtu.be/41IdPwTFI5E
Questo e un album prodotto da Guè Pegueno. Uno dei tre che formano i Club Dogo. Ed anche se non ho tutto quel carisma e non ho tutta quella inventiva per fare il rap. Lo vorrei fare comunque, ma ribadisco che tutto nella vita si può, fare ma le cose che non sono nel tuo dna no. Forse se magari avrei conosciuto il genere Rap, prima forse ora potrei sperare, anche perche le tipe per strada che parlano dei Club Dogo fanno sognare. Fidatevi. Concludo dicendo come sempre. La musica non perisce, perche e di musica che noi viviamo. Ovvero emozioni.
le cose che non ti ho detto
al di là dei miei pensieri. al di là di tutto quello che potrei scrivere su questo blog. vi basti sapere che, in questi giorni mi sento un'altra persona, cioè che. Ho tutti questi pensieri per la testa, da non riuscire a pensare ad altro. Di certo, questo succede perche. Non ti ho detto un sacco di cose. In faccia alla gente, mio più grande difetto. Questo e dato dal fatto che (e ne sono certo. Visto che ho passato dei giorni, a chiedermi che mi stesse succedendo, fino a che non l’ho capito) a volte non ero seguito. Cioè ho io mi allontanavo dagli altri, come a cercare uno spazio personale. (come del resto l’ho è questo Blog) ed agli altri stava bene, ciò. Ora non e che voglio recriminare il fatto che nella mia infanzia non sono stato seguito da nessuno. Tranne che per i miei genitori. Se c’e una cosa che non sopporto e l’ipocrisia, di credersi grandi. Quando infondo sei un bambino del 95’ o peggio del 94’. come fate ad andare avanti a essere orgogliosi di voi stessi, fumare a soli quattordici anni. Ed e per questo, che la mia situazione, passa in secondo luogo. Ragazzi dove stiamo finendo? Vi chiedo, per una volta spero che il mio messaggio arrivi a tutti. Non si è grandi, per come appariamo. Siamo grandi solo per quello che facciamo. Ogni cosa al suo tempo. Vi basti pensare che le stagioni, finiscono e iniziano cosi. Senza un motivo logico. Ecco il dunque, non c’e motivo del fumare a quattordici anni. In quanto tale vi dico, non siete fighi per niente. I ragazzi fighi. Sono quelli che non dicono, quello che pensano per paura di risultare, offensivi o troppo vecchi nel modo di pensare. Le cose che non ti ho detto, sono molte. Ma forse quella più vera e che io, non mi sono mai sentito all’altezza di tutto ciò che mi circonda, sorrido e ammiro il mondo. Senza pensare di essere degno, di avere tutto questo. Soprattutto se penso, che certe persone non hanno niente, ne una casa, ne dei vestiti. E in qualche modo, questo mi fa sentire privilegiato. So che non mi dovrei sentire cosi, superiore ma, infondo la vita e un continuo di mettersi alla prova. Vincere e perdere, sentendosi stupidi. Vecchi e inferiori.
Pokemon preferiti
Tutti da bambini siano stati influenzati dai Pokemon o da Dragonball. Che all’inizio erano solo dei piccoli bozzetti. Ricordo ancora come giocavo, con i miei due cugini a Pokemon Oro e Argento. Ricordo tutti gli scambi e le lotte. Addirittura stava sveglio, fino a tarda notte per allenarli e cosi, facendo battere i miei cugini. In una sorta di sana competizione, i cartoni animati poi, non ne parliamo. Uscivo da scuola e correvo a casa, per non perdermi nemmeno un episodio. Poi col tempo i miei Pokemon, cioè quelli che allenavo, diventarono obsoleti, schifati. Questo successe, con l’arrivo delle nuove serie. E sia anche perche iniziavo a crescere io. Nutrendo altri interessi, ancora non c’e giorno. Quando ad esempio sono giù. Che prendo il mio Game Boy da dentro al comodino, prendo le pile ricaricabile e accendo. Dio che emozione mi sapeva dare, quella specie di macchinetta. Ero io e quella macchinetta. Ora come tutti sapete i Game Boy vecchi erano, delle grosse patacche. Di colori diversi. Il mio era di un giallo canarino, con retro blu. Ora mi sono trovato, per mia esperienza a giocare. Col Nintendo Ds, a i nuovi Pokemon, che personalmente sono tutt’altra cosa.
Rispetto a Lugia. o a Squirtel e Charmender, ed come dimenticare il piccolo Bublasaur.
Rispetto a Lugia. o a Squirtel e Charmender, ed come dimenticare il piccolo Bublasaur.
pokemon che insomma, mi hanno accompagnato nella mia crescità e che per un'po lo faranno. perche tutti rimaniamo bambini dentro. anche se non ho messo tutti i miei preferiti. spero di rendervi l'idea. di darvi un parere mio.
ho iniziato questo Blog perche.
Ho iniziato, a scrivere questo blog. Perche sento il bisogno, folle di esprimermi a modo mio. Perche vedete, di solito. Io le cose non le dico in faccia. Sarà perche sono abbastanza timido, o almeno credo di esserlo. Per questo, ho iniziato a scrivere. Sia questo blog, sia su Twitter o su Facebook. O su di un sito, che si chiama Efp. Praticamente, consiste nel crearti un account, come quasi tutti i siti che ci sono su internet (per chi non lo sapesse) e scrivere, semplicemente. Storie da te inventate, magari basate su telefilm o addirittura film. Il che mi è stato utile a tirar fuori il meglio di me. E strano, la mia mente viaggia, in mondi che solo la mia mente dipinge. E mi perdo nel pensare a quante cose potrei vedere. Il quale l’aurora boreale. O le stelle cadenti la notte di San Silvestro, mi immagino tanto e scrivo molto, anche se a volte faccio un sacco di errori di ortografia o di punteggiatura. Sbaglio molto, anche vero però, che cosi facendo posso in qualche modo migliorare. Il che non e male mai. Voglio ora raccontarvi il perche di questa decisione, sono sempre stato un tipo timido io. E lo ribadisco sempre! Oltre alla timidezza, in me c’e tanto da fare e potevo senz’altro fare di più, ogni giorno mi ripeto le solite cose. “e se avrei parlato, con quella ragazzo” o anche “e se avrei iniziato prima tutto questo?” questo mi fa sentire strano. Cioè avevo davanti tanti orizzonti, ed le mie scelte lo ho fatte con la consapevolezza opportuna, allora perche tutti questi ripensamenti. Penso che sia dato dal fatto che, vorrei semplicemente di più, non significa però che sia facile, si ora ci sono un sacco di modi per esprimersi. Interne in primis, ma ripensate mai alle medie voi? Io si.
Proprio ora mi ricordo delle medie.
Non vi dirò. Dove o frequentato le medie, perche ho deciso di rimanere anonimo. Forse, probabilmente me ne pentirò un giorno, ma non oggi. Oggi penso che sia, uno di quei giorni. Di quelli che credi che tutto sia possibile. Ed tutti questo orizzonti sono più raggiungibili, qui seduto sulla sedia della mia camera, davanti a me uno schermo bianco (quello di Word). Con tanti pianeti immaginari o storie che affollano la mia mente, ormai non più bambina e giovane. Già l’adolescenza, bel periodo. Le medie e tutto il resto. Come ad esempio le prime feste, io sfortunatamente non e che ho frequentato quei posti (forse e per questo che sono qui, a scrivere su questo blog) ok. Non vorrei essere cosi duro e far pena ma, e cosi e non posso cambiarlo. E come dire che l’acqua del mare e fredda, e sai che non puoi aspettare oltre per tuffarti. E tu che fai? Ti butti, anche se è fredda l’acqua. Questo per riassumere, un concetto. Che nella vita, si tutto si deve provare. Ma ti devi accontentare anche di quello che tu hai. Non schifare, quello che già hai. Magari quello sarà, un punto base, dove costruire il tuo futuro. Ritornando alle medie, mi ricordo ancora il primo giorno. In mezzo ad un sacco di ragazzi della mia stessa età. E io li guardavo tutti, dicendo nella mia testa. Che magari uno di loro, diventerà il mio migliore amico o, addirittura la mia ragazza. Perche no? Pensai. Già perche no?. Ora vi spiego, quella che in qualche modo. Sarà, anzi è la mia disgrazia. Di solito le persone, mi evitano. Sia perche pensano che io sia, in qualche modo stupido. Inutile dirvi che io fui condizionato da ciò. Mi ritirai qui, nella mia camera da solo. Con la parete che mi fissava, imperterrita. Mi sentii solo, ma la mia unica salvezza fu. La dolcezza, riuscivo a dire certe cose sul amore. Frasi del tipo “quando vedo te e come guardare, il tramonto sul mare, uno spettacolo bellissimo” dopo questa frase, qualcuno iniziare a conoscermi. Sempre se il mio blog verrà letto da tante persone. Il che lo spero. Comunque tanto per raccontarvi un po’ di me. Vi dico solo che quella ragazza che io, amavo alle medie non fini col stare con me. Va bhè, ci si fa l’abitudine col andare del tempo.
Proprio ora mi ricordo delle medie.
Non vi dirò. Dove o frequentato le medie, perche ho deciso di rimanere anonimo. Forse, probabilmente me ne pentirò un giorno, ma non oggi. Oggi penso che sia, uno di quei giorni. Di quelli che credi che tutto sia possibile. Ed tutti questo orizzonti sono più raggiungibili, qui seduto sulla sedia della mia camera, davanti a me uno schermo bianco (quello di Word). Con tanti pianeti immaginari o storie che affollano la mia mente, ormai non più bambina e giovane. Già l’adolescenza, bel periodo. Le medie e tutto il resto. Come ad esempio le prime feste, io sfortunatamente non e che ho frequentato quei posti (forse e per questo che sono qui, a scrivere su questo blog) ok. Non vorrei essere cosi duro e far pena ma, e cosi e non posso cambiarlo. E come dire che l’acqua del mare e fredda, e sai che non puoi aspettare oltre per tuffarti. E tu che fai? Ti butti, anche se è fredda l’acqua. Questo per riassumere, un concetto. Che nella vita, si tutto si deve provare. Ma ti devi accontentare anche di quello che tu hai. Non schifare, quello che già hai. Magari quello sarà, un punto base, dove costruire il tuo futuro. Ritornando alle medie, mi ricordo ancora il primo giorno. In mezzo ad un sacco di ragazzi della mia stessa età. E io li guardavo tutti, dicendo nella mia testa. Che magari uno di loro, diventerà il mio migliore amico o, addirittura la mia ragazza. Perche no? Pensai. Già perche no?. Ora vi spiego, quella che in qualche modo. Sarà, anzi è la mia disgrazia. Di solito le persone, mi evitano. Sia perche pensano che io sia, in qualche modo stupido. Inutile dirvi che io fui condizionato da ciò. Mi ritirai qui, nella mia camera da solo. Con la parete che mi fissava, imperterrita. Mi sentii solo, ma la mia unica salvezza fu. La dolcezza, riuscivo a dire certe cose sul amore. Frasi del tipo “quando vedo te e come guardare, il tramonto sul mare, uno spettacolo bellissimo” dopo questa frase, qualcuno iniziare a conoscermi. Sempre se il mio blog verrà letto da tante persone. Il che lo spero. Comunque tanto per raccontarvi un po’ di me. Vi dico solo che quella ragazza che io, amavo alle medie non fini col stare con me. Va bhè, ci si fa l’abitudine col andare del tempo.
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