giovedì 27 ottobre 2011

i sogni. i miei sogni.

I sogni sono quasi tutti uguali. Chi vuole fare il pilota d’aerei, chi il ragioniere o architetto. O chi il musicista. Alcuni ci credono, altri no. Io tendenzialmente, sorvolo su certe cose, che mi riguardano. Fa parte del mio carattere credo. Ma nessuno, ancora non mi ha mai fatto smettere di sognare. Gli unici a dirmi di no, sono stati gli psicologi. Mi dissero, che per me era meglio, non avere questi sogni. Risultato. Rinuncia a tutto. All’amore. A questi sogni. So di non essere, speciale. Nessuno a mai il coraggio di dirtelo, in faccia. Per via dell’ipocrisia, di credersi tutti perfetti. Quando non e cosi. Non siamo perfetti, i nostri sogni nemmeno lo sono. Siamo solo, corpi in grado di pensare. Come animali con la parola, tipo storie fantasy, li almeno una fine certa c’e. qui io non vedo una fine. Solo i miei sogni, mi accompagneranno in questo viaggio. Ecco e quello, che ho sempre desiderato fare. Viaggiare. Spostarmi di città in città, senza una meta precisa. Parigi, Canada. Seattle tutte megalopoli, tranne il Canada che è uno stato (e questo lo sapevo, senza cercare su Google). Trovarmi li con qualche soldo in tasca e nulla di certo. Questo e il mio sogno. L’unico che gli psicologi, non mi hanno tolto, essere dislessici, vuol dire tanto cose. E un po’ come avere una malattia autoimmune. Fa tutto il tuo corpo, senza che tu possa controllare tutto ciò. Devi solo arrenderti (come amo definirlo io) ho capire che per te ci sono più limiti, in confronto agli altri. Il che vi assicuro e male. Fa male, svegliarsi ogni giorno, con la paura costante di sbagliare qualcosa. E tutto parte da li dalla dislessia. Per fortuna sono nato, nel 21 secolo. Almeno o un nome per definire, quello che non posso fare. Per chi non lo sa la dislessia e un disturbo dell’apprendimento. E un po’ come se l’italiano, per me fosse lo spagnolo. Qualcosa la capisci. Ti rimane in testa. Tutto il resto, vuoto più totale. E un po’ come combattere il nulla ho il buio. E impossibile dire se ci riesci ho meno, anche il perche dovrei combattere con me stesso. Mentre crescevo, i miei sogni continuavano a cambiare. Dal fare l’idraulico (consigliatomi da mia madre) al fare l’artista. Il bello di tutto ciò e come ci sono arrivato, a questo cambiamento netto di sogno. Un giorno, un professore mi disse. Che scrivevo in un modo, bello. Quasi liquido. Ed non so, forse era un po’ galvanizzato. Per me quella era la prima volta, che una persona mi disse, quello che potevo fare. Anche li però, c’era una pecca. I troppi errori di ortografia (a proposito, se individuate errori nei miei precedenti post. Me lo potete dire, liberamente) insinuati nel mio tema. Da quel giorno ho scritto. Prima una storia, fantasy poi storie cosi. Inventate un giorno e mai più cancellate dalla mia testa. E il fatto e che mi ci e voluto, trasferirmi in Sicilia, perche ciò accadesse. Li funziona in un altro modo. Ti sono tutti amici primo. E ti fanno ridere al tal punto. Che inizi a essere simpatico anche tu. Purtroppo mi ritrasferii su in Lombardia e qui. Nessuno e tanto solare. Da riuscirmi a parlare senza sfottermi. Ci ho rinunciato e ancora nel profondo, non vedo l’ora di tornare giù.

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